Universalmente noto per Valentina e le eroine senza veli, Guido Crepax ha coltivato fin da bambino la passione per i giochi con le figurine: che naturalmente progettava, disegnava e costruiva per conto suo. Incontri di pugilato, campionati di calcio, Giri l’Italia, son diventati nelle sue mani tornei di carta, cinema da tavolo, protagoniste tante solide figurine sui loro piedestalli di cartone. Dei suoi videogames artigianali, da giocare con i dadi, i più elaborati sono le battaglie: stratega della matita, il buon soldato Crepax non ne ha mancata una, campale o navale, da quelle storiche a quelle di leggenda (Alexander Nevskij), dalle battaglie napoleoniche alle guerre d’indipendenza. Tra queste, le battaglie di Solferino, Pavia, Magenta, disegnata nel 1959, per il centenario. La mostra, allestita a Fasano nel quadro del Salento Finibus Terrae, è un raro campionario delle figurine risorgimentali di Crepax, restaurate e riportate “in campo” dagli eredi del grande disegnatore, con la cura di Antonio Crepax e la consulenza artistica di Mario Serenellini, che sta dedicando in Italia e in Francia eventi singolari ai 150 anni d’Italia. Lontane dalle celebrazioni ufficiali e ingessate cui s’è assistito sinora, mostre come questa a Fasano e rassegne come Héros et anti-héros a Clamart o Risorgimento di cartoon (dal 26 luglio al Festival di frontiera a Marzamemi) ridisegnano un’“altra” Unità, iconograficamente più ludica, con spirito rispettosamente carbonaro o garbatamente garibaldino: in ogni caso, antiretorico.

© GuidoCrepax: Battaglie tricolori

Organizzazione: dinDodo (Paris), Fondazione Guido Crepax (Milano)